Sono aumentate le partite di calcio con feriti, è cresciuto il numero delle persone arrestate e denunciate, e se negli stadi ormai gli incidenti sono fortunatamente rari, “si registra una pericolosa ripresa di condotte delinquenziali/ incivili lungo le vie di trasporto, specie stradali” dove gli episodi sono passati in un anno da 93 a 120. È l’allarme dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, con a capo Daniela Stradiotto. Il report finale del campionato di calcio 2017-18 registra preccupanti dati negativi rispetto alla stagione precedente. E dal Viminale arriva una critica nei confronti dei club di calcio. Ci si sarebbe aspettata quella collaborazione che invece è mancata. È scritto in burocratese ma sufficiente per farsi comprendere: “La foto dell’andamento, ricca di punti fuori fuoco, appare ancora il risultato dell’assenza del mondo-calcio nella cogestione dell’evento sportivo e che fa presumere, anche per la prossima stagione, il consueto, massimo sforzo delle Forze dell’ordine”. Insomma, la polizia la sua parte la fa. I club no, almeno per ora.
“La Serie A si posiziona all’apice del podio-criticità con l’incremento più rilevante” è scritto nel report che anticipiamo e che sarà diffuso nei prossimi giorni. Ora sono “praticamente nulli gli incidenti allo stadio e nelle immediate vicinanze” mentre lungo le vie di trasporto, come detto, ci sono ancora non pochi problemi. Soprattutto gli incidenti e i furti si verificano di nuovo negli autogrill e nelle stazioni ferroviarie quando si incrociano tifoserie “nemiche” in trasferta. Un’annata, insomma, poco felice quella che si è conclusa, in controtendenza dopo anni positivi: rispetto alla stagione precedente le partite con feriti sono aumentati infatti da 52 a 63, le persone arrestate sono state 72 ( l’anno prima 29), i denunciati addirittura 1023 (contro i 951 del 2016-17).
Ora, come si legge su La Repubblica in edicola oggi, ci aspetta la stagione di Cristiano Ronaldo e le avvisaglie durante le amichevoli estive sono state preoccupanti. Gli stadi, già lo scorso anno, sono tornati a riempirsi con un milione in più di persone e una crescita dei tifosi in trasferta da 267mila a quasi 400mila; adesso si attende un incremento maggiore (così come crescerà il costo dei biglietti) e aumenteranno anche le trasferte, con i rischi di incroci pericolosi.
Il 4 agosto dell’anno scorso fu firmato un protocollo fra la Federcalcio e il Ministero dell’Interno: i club non hanno fatto nulla di quello che era previsto. Ora arriva il codice di comportamento, o codice etico, sul modello della Premier League: le società saranno chiamate a intervenire nei confronti dei loro tifosi che si comportano male, dagli striscioni razzisti agli atti di violenza. Nei casi estremi, come succede in Inghilterra, i club saranno chiamati a ritirare l’abbonamento. Se non lo faranno, andranno incontro a multe dai 5.000 ai 20.000 euro. Il Chelsea, tre anni fa, mise al bando tre suoi tifosi che durante la trasferta a Parigi, per la partita di Champions col PSG, impedirono a un ragazzo di salire sulla metro, rivolgendogli insulti razzisti. Chissà se anche da noi si arriverà a tanto. L’importante è partire. “È un passo avanti, ma la strada è ancora lunga: è un problema culturale. Ci vuole tempo: noi vogliamo realizzare un modello di gestione che non contempli più solo la repressione e l’esclusione dei ‘cattivi’ ma che consenta davvero alle famiglie di poter ritornare negli stadi”, spiega Daniela Stradiotto.
Credit: calciomercato.com